Il mio Parto
- Doula Amica
- 9 mag 2019
- Tempo di lettura: 4 min

RACCONTO DI PARTO
Venerdì 21 settembre io e il mio compagno andammo all’incontro con Elisa la ragazza che ci
accompagnava verso la nascita che gli spiegò tutto quello che poteva fare per aiutarci durante il
travaglio e la fase espulsiva.
A fine incontro prendemmo appuntamento per il lunedì ma sulle scale d’uscita io e lei ci
guardammo e lo sguardo diceva “ Non ci vedremo lunedì perchè nascerà prima …ci rivedremo in
tre”, lo sentivamo perchè già da un giorno non avevo più voglia di parlare, cercavo il silenzio, stavo
meglio dentro casa che fuori e non avevo più fame … il mio corpo si stava preparando!
In più la data prevista per la nascita di G. era il 29 Settembre, Io sono nata il 21 settembre e per
nove mesi gli ho parlato chiedendogli di nascere in un giorno diverso, ci tenevo che lui avesse il
suo giorno ed io il mio, così il 22 pomeriggio alle 18.30, dopo una passeggiata lungo mare, metto
le mani sulla pancia e dico “Sono pronta, da adesso quando vuoi nasci, siamo pronti per
abbracciarti”.
Dopo cena io e il compagno ci mettiamo a giocare a carte e alle 23.00 sento la prima contrazione
della vita, dopo 5 minuti un’altra, e poi ancora un altra ed erano regolarissime, la ginecologa ci
aveva detto: “quando diventano regolari andate all’ospedale” (io mi son fatta seguire da una
ginecologa privata e da una doula) le mie sono iniziate regolari e così siamo andati, pensavamo
che dopo un’ora saremo tornati a casa, non ci credevamo che potesse nascere quella sera stessa.
Arrivati in ospedale io ho chiuso gli occhi e ho delegato le varie burocrazie a F. alla prima visita ci
dicono nascerà stasera, sta andando velocissima ma è ancora presto per rimanere in sala parto,
era pieno di donne che stavano per partorire quindi c’era poco posto, io pensai - meglio!
Il ginecologo disse al mio compagno: potrei farla ricoverare così aspetta qua il momento, ma io
urlai - NOOOOOOOO! Il ricovero significava che sarei rimasta senza F. e non ci pensavo neanche,
siccome stavo benissimo e tutto procedeva regolarmente ci disse: allora state al primo piano
dell’ospedale e tornate tra un’ora, gli chiesi: Ma non possiamo tornare a casa? e la risposta fu: No
perchè partorirebbe in macchina!
Così alle 01.30 iniziò il travaglio vero e proprio, quello doloroso … Ho un ricordo bellissimo, Io e F.
al buio (in realtà non era buio, io lo ricordo buio) soli, vista l’ora, che camminavamo per il lungo
corridoio e ad ogni contrazione mi fermavo, mi piegano e F. mi massaggiava la schiena.
Fra una contrazione e l’altra sono andata in bagno diverse volte e sentivo che il mio copro stava
facendo spazio, era doloroso ma un dolore di quelli che ti riempiono.
Con Elisa avevo imparato il canto carnatico e ad ogni contrazione vocalizzavo per fare spazio, ed
è stato fondamentale aver appreso nei 9 mesi questa tecnica, miracolosa.
Passata l’ora torniamo in reparto, mi visitano e ci dicono “ In sala parto, sta per nascere” …
Quindi più o meno saranno le 03.00 e per me inizia la fase più difficile, la fase espulsiva, davvero
un dolore che mai avrei immaginato, decido di sdraiarmi sul lettino e così rimarrò fino alla fine, le
contrazioni erano così forti che pensavo non sarei arrivata alla fine, stringevo la mano di
Francesco, con noi c’era l’ostetrica Chiara, era giovane, ricciola, bellissima e serena questa cosa
mi rincuorava molto, capivo che stava andando tutto bene.
Io non volevo l’epidurale e nei 9 mesi passati dicevo a F.: Se dovessi chiederla ricordami che non
la volevo, così andò.
Quando la chiesi, eravamo nella fase espulsiva quindi non me l’avrebbero fatta, comunque F. mi
disse “ Sei bravissima, ci siamo quasi, resisti ancora un po' e ce la farai senza epidurale che non
volevi”.
Sono passate due ore e mi dicono: si vede la testa ma il sacco non è ancora rotto, alle 05.05
nasce G. e si rompono le acque.
Me lo mettono subito sulla pancia, io ero decisamente confusa, stavo immobile non mi era chiaro
cosa potessi fare ma ricordo l’odore che aveva, la cosa più meravigliosa che avessi mai sentito,
ancora oggi riesco a sentirlo e spero che non svanisca mai il ricordo di quell’odore magico.
Un’ostetrica mi disse: adesso lo porto a lavare, guardo F con lo sguardo che dice: SEGUILI!!!!
Tornano dopo poco e lo guardo bene per la prima volta e non posso crederci, è meraviglioso, non
ha un segno sul viso praticamente è nato col sacco, è sereno sembra che stia osservando,
studiando l’ambiente cosa che fa tutt’ora - osserva tutto!
Ci spostano in stanza lo riguardo e comincio a piangere, non potevo crede che quell’esserino
meraviglio e bellissimo fosse nostro figlio.
Ho passato i due giorni che siamo stati in ospedale a guardalo, dormiva sempre, poi siamo tornati
a casa e ogni giorno diventava tutto più meraviglioso.
Quindi in 5 ore e con il sacco è nato G., se il travaglio è stato quasi una danza la fase espulsiva è
stata decisamente faticosa, ricordo chiaramente il dolore, quando si dice: si dimentica! io non ho
dimenticato proprio niente ma sono pronta per fare tutto di nuovo, anzi non vedo l’ora. Questa è
magia, un dolore indescrivibile che si rivivrebbe mille volte. - Il magico mistero della vita-
Grazie all’ospedale Burlo a tutti i ginecologi, ginecologhe e ostetriche che ho incontrato, tutti
professionali, empatici, pazienti e divertenti - fate un lavoro preziosissimo -.
Una Mamma
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